MarilinaMarchica

Paesaggi Segni Tracce

Marilina Marchica nasce ad Agrigento nel 1984, dove vive e lavora. Laureata in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e l’Università Politecnica di Valencia, la sua ricerca artistica esplora il tema della sottrazione e l'estetica del segno, utilizzando l'architettura e i muri come metafore delle relazioni tra uomo, natura e tempo. Attraverso frammenti e materiali di scarto, le sue opere indagano il dialogo tra forma e materia, spingendosi fino al limite dell’astrazione.
Marilina ha esposto in mostre personali presso la FAM Gallery di Agrigento, San Sebastiano Contemporary a Palazzolo Acreide, Spazio HUS a Milano e la Fondazione Brodbeck. Tra le partecipazioni di rilievo, figurano la II edizione del Premio FAM e la residenza d’artista a Villa Aurea nella Valle dei Templi. Le sue opere sono parte di collezioni in Italia e all’estero, tra cui il Museo delle Trame Mediterranee e le Fabbriche Chiaramontane di Agrigento.
La sua poetica si radica nella memoria del luogo, riflettendo sulla fragilità della materia e la sua correlazione con l’esperienza umana. Attraverso tecniche come calco, frottage e collage, Marilina cattura l’essenza di luoghi abbandonati, trasformandoli in paesaggi effimeri. Il frammento, nel suo lavoro, diventa una metafora della frattura e della turbolenza, offrendo nuove prospettive sull’abitare e sulla relazione tra l’uomo e l’ambiente.








Biografia  image
Inside My Studio

Custodire l'Immagine vuol dire farne memoria; cristallizzarla per mezzo del processo artistico, preservarla nella sua forma sublimata, risemantizzata ed espressiva. Raccogliere elementi-segno, impronte mnemoniche di vita già vissuta, è il fulcro della ricerca di Marilina Marchica e Maurizio Pometti, il cui impegno è volto a congelare il momento del disfacimento - reo della perdita di dettaglio - nella dimensione dilatata e ovattata dell'offuscamento così da farne testimonianza e status del ricordo. Il percorso espositivo si dispiega come le pagine di un vecchio album di ricordi in cui si susseguono e si sovrappongono immagini nostalgiche e sbiadite, echi di visioni condivise e collettive, volti poco noti e tappezzerie d'infanzia. In questo senso la reminiscenza, nel suo connotarsi di nebbia, è il primo atto salvifico: la selezione che ne deriva si tramuta in affrancamento e preservazione del principio generatore, ponendoci innanzi forme sospese, senza tempo.

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Lo Spazio Fragile a Cura di Cristina Costanzo Solo Show

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ARTIFERA: 5 artisti e 3 cantine, sotto la guida della galleria, hanno messo in piedi un progetto nuovo che confluirà in una mostra-evento in cui verranno esposti alcuni lavori degli artisti coinvolti, unitamente alle opere uniche e ai multipli che ne sono venuti fuori. Nella serata inaugurale, inoltre, verranno presentati anche i vini di ciascuna cantina scelti per il progetto.

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Visioni oblique, ideato e curato da Cristina Costanzo, è un progetto collettivo e corale che accoglie le letture complementari di un nucleo di artisti invitati a confrontarsi con la Valle del Belìce e si sviluppa come mostra itinerante. Gli artisti selezionati, provenienti da discipline differenti, sono accomunati da un’attenzione speciale riservata per ragioni storiche, paesaggistiche e culturali a quest’area geografica della Sicilia, con cui dialogano attraverso la “forma-libro”, espressione fra le più duttili e interessanti nello scenario internazionale.

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Il ‘Bianco Contemporaneo’ nelle storie di quattro artiste italiane alle Quam ‘STORIE DI BIANCO’ DI ILDE BARONE, VALENTINA BIASETTI, GRAZIA INSERILLO, MARLINA MARCHICA

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SACCA gallery inaugura “Un luogo qualunque”, una mostra di G. Costa, M. Marchica e F. Severino, a cura di G. Scucces.

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