Memoria e Paesaggio,è il titolo della mostra personale di Marilina Marchica a cura di Riccardo Tonti Bandini, realizzata in collaborazione con il Comune di Pesaro, “Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura”, Comune di Agrigento e “Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025”. Memoria e Paesaggio sono le direttrici spazio-temporali su cui si struttura il progetto di Marilina Marchica che, attraverso la sua ricerca poetica, tenta di rendere tangibile un tempo passato, ricco di impressioni avute in questa vita. Il tempo appartiene al tempo vivo condiviso da noi contemporanei. Come strumento di ricerca, Marchica utilizza un fitto tessuto narrativo ricco di segni che scava i luoghi intimi della memoria, pregni di ricordi, rivivono immagini nuove. Il paesaggio non è il mero contenitore del tempo, è il sedime dell’armonioso lavoro della natura e del lento lavoro dell’essere umano. Nei Landscape l’artista riesce a dare forma concreta a un pulviscolo di ossidi metallici sospesi sulla superficie dell’acqua, riassumendo così, in un gesto controllato e al tempo stesso appartenente al chaos, il lavoro dell’uomo e quello della natura. Nella dimensione percettiva, Marilina Marchica, è in costante ricerca tra la porzione del mondo reale, quella sedimentata nel tempo, e l’evoluzione poetica del paesaggio.

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L’Io, noi e i luoghi” in occasione di Roma Arte in Nuvola 2024, gli artisti Marilina Marchica (Agrigento, 1984) e Gabriele Salvo Buzzanca (Barcellona Pozzo di Gotto, ME – Venezia, 1986), presentati da SACCA gallery con la curatela di Giovanni Scucces, ne forniranno una propria lettura attraverso opere dal taglio prevalentemente paesaggistico.

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Visioni oblique, ideato e curato da Cristina Costanzo, è un progetto collettivo e corale che accoglie le letture complementari di un nucleo di artisti invitati a confrontarsi con la Valle del Belìce e si sviluppa come mostra itinerante. Gli artisti selezionati, provenienti da discipline differenti, sono accomunati da un’attenzione speciale riservata per ragioni storiche, paesaggistiche e culturali a quest’area geografica della Sicilia, con cui dialogano attraverso la “forma-libro”, espressione fra le più duttili e interessanti nello scenario internazionale.

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